sabato 28 gennaio 2017

Bilancio Empoli 2015/16: Hysaj e Tonelli decisivi per l’utile, permane il peso dei debiti tributari.



Luca Marotta


Empoli FC SpA ha chiuso il bilancio chiuso al 30/06/2016, con un utile al netto delle imposte di € 1.514.330; mentre, l’esercizio 2014/2015 si era chiuso con un utile di € 35.000.
Ad essere determinanti nell’esposizione dell’utile netto appaiono determinati le plusvalenze realizzate con le cessioni di Hysaj e Tonelli al Napoli.
Pertanto nell’esercizio 2015/16, l’Empoli ha continuato a mantenere l’equilibrio economico, già raggiunto l’esercizio precedente. Rimane il problema dei debiti tributari, di cui una parte risultava già rateizzata, che sono stati oggetto di richiamo di informativa da parte dei revisori.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2015/2016, si è conclusa con il decimo posto del Campionato di Serie A Tim, con il raggiungimento dell’obiettivo della permanenza in Serie A..

La società.

L'Empoli Football Club viene fondato nel 1920. Il Capitale sociale è composto da 200.000 azioni dal valore nominale di € 5,20. Nel 1991 la proprietà è stata rilevata dalla famiglia Corsi, dando inizio alla presidenza di Fabrizio Corsi, tutt'ora al vertice della società.
Al 28 ottobre 2016, Fabrizio Corsi possedeva 97.810 azioni (48,9%); Immobiliare Calcinaia 15.500 azioni; Immobiliare Ciari 15.053 azioni e Aldo Lolli 3.000 azioni.

La continuità aziendale.

Nella nota integrativa è scritto che la valutazione delle voci di bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuazione dell'attività.
La società di revisione OMNIREV srl ha evidenziato un richiamo di informativa riguardante il sequestro preventivo dei conti correnti della società disposto, il 12.08.2006, dal Tribunale di Firenze per € 1.451.436 a fronte del debito residuo IVA 2014 e debiti per ritenute non versati. Il pagamento di tali debiti era stato rateizzato in 20 rate trimestrali, di cui 6 pagate regolarmente. La liberazione del conto corrente dal gravame è avvenuta con la costituzione di un libretto di deposito vincolato.
Al 30.06.2016, per quanto riguarda gli altri debiti per IVA, risultava: debito per IVA 2013 per € 1.570.404 (estinto il 29.09.2016); debito per IVA 2015 per € 1.905.103 (rateizzato in 20 rate a partire da maggio 2016); debito per IVA 2016 per € 2.366.919 (maturato fino a giugno 2016 e non ancora pagato, alla data di approvazione del bilancio).

Durante l’Assemblea è intervenuto l’azionista Pinzani Giovanni, che ha espresso parere contrario all’approvazione del bilancio, ed ha fatto verbalizzare dei quesiti posti al Collegio Sindacale inerenti la congruità del compenso agli Amministratori; se nei debiti tributari fossero comprese le sanzioni e se gli stessi ritenessero sufficiente il fondo di 150 mila Euro stanziato per le sanzioni 2016. Lo stesso azionista ha rilevato una discordanza tra le imposte indicate in bilancio per un totale di Euro 1.176.000 e quelle descritte in Nota Integrativa, su tale punto la risposta del Presidente è stata che la discordanza era relativa alle imposte anticipate per € 975.684.

La struttura dell’attivo.

Gli impieghi sono rappresentati per il 74,2% dall’attivo non corrente e per il 25,8% dall’attivo corrente.



L’attivo, pari a € 40,3 milioni circa (€ 32,1 milioni nel 2014/15), risulta aumentato del 25,7%.
Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 43,8%. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 34,9% delle immobilizzazioni ed il 15,3% dell’attivo. Notevole è l’importo dei costi capitalizzati per il settore giovanile che è pari a 3,5 milioni di Euro e che incide sulle immobilizzazioni per il 19,8%. Tale dato confermerebbe l’attenzione riposta dall’Empoli per il settore giovanile.
Le immobilizzazioni materiali ammontano ad € 6.702.359 (€ 5.366.089 nel 2014/15) ed incidono sull’attivo per il 16,6%. Tali immobilizzazioni riguardano: Centri e strutture sportive per € 5.936.098; Terreno sottostante centro sportivo per € 308.000; Terreni e Fabbricati e centro sportivo per € 97.000; Impianti e macchinario per € 302.806; Attrezzature industriali e commerciali per € 155.527 e Altri beni per € 442.928.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,06 (1,03 nel 2014/15), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,43 (0,47 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.

L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,42, di poco superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.

RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 117,2% (99% nel 2014/15), pertanto ogni 100 Euro investiti se ne incassano 117,2, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, entro l’anno.

RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo per € 3,1 milioni circa, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 8,6 Euro.

Il Valore della Rosa.

Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori risulta diminuito da € 6.944.367 a € 6.170.185.
Gli investimenti di calciomercato più importanti del 2015/16 hanno riguardato: Buchel Marcel per € 1.500.000; Bittante Luca per € 830.000.
Tra le cessioni spiccano: Elseid Hysaj per € 5.000.000; Lorenzo Tonelli per € 9.500.000.

Dopo la chiusura dell’esercizio, l’Empoli ha ceduto in prestito alla Roma Mario Rui per 3 milioni di Euro, con obbligo di riscatto, entro il 30/06/2017, per altri 6 milioni di Euro..

Il Patrimonio netto.

Il patrimonio netto risulta positivo per € 2.322.939 (€ 808.609 nel 2014/15) e finanzia il 5,8% delle attività (2,5% nel 2014/15).
La variazione positiva di € 1.515.430 corrisponde all’utile netto di esercizio.

Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a 0,376 (0,12 nel 2014/15). Il valore basso di tale indicatore significa che il valore contabile netto della rosa non è finanziato totalmente con i mezzi propri.
Il Capitale Circolante netto è negativo per € 14 milioni, nel 2014/15 era negativo per € 9 milioni.

La struttura del Passivo.

Il capitale di terzi finanzia il 93,89% delle attività (97,5% nel 2014/15).

L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, è pari a 0,06 (0,03 nel 2014/15).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale sui mezzi propri.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari al 5,8%.

L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 36,2 milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 37,8 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,07, comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.

I ratei e risconti passivi ammontano a € 53.141 (€ 62.152 nel 2014/15) e finanziano lo 0,13% delle attività (0,19% nel 2014/15).

I debiti verso il personale ammontano a € 4.901.331 (€ 1.436.229 nel 2014/15). Nella nota integrativa è scritto che i debiti verso il personale riguardano: il debito relativo alle mensilità di giugno 2016, pagata nel mese di settembre 2016 e i premi salvezza scadenziati in due rate a novembre 2016 e a marzo 2017.

I debiti tributari ammontano a € 11.989.636 (€ 11.656.544  nel 2014/15) e finanziano il 29,7%  dell’attivo (36,3% nel 2014/15).
I debiti tributari comprendono:
-          € 2.955.739 (€ 1.656.743 nel 2014/15) relativi a ritenute dipendenti, tesserati e autonomi, già versati alla data di redazione del bilancio;
-          € 1.570.404 per iva a debito anno 2013, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 28/02/2019;
-          € 1.291.322 per iva a debito anno 2014, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 02/03/2020;
-          € 1.905.103 per iva a debito anno 2015, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 02/03/2021;
-          € 2.366.919 per iva a debito anno 2016 relativa alle liquidazioni dei primi sei mesi del 2016 che risultavano ancora da versare, alla data di redazione del bilancio,
-          € 1.860.149 per imposte esercizi precedenti inerenti il P.V.C. definito con accertamento con adesione in data 17/12/2014 il cui importo originario ammontava a € 3.758.641. Il P.V.C. è relativo alle annualità 2005 - 2009 per compensi e provvigioni erogati a terzi procuratori.

I debiti verso Enti previdenziali ammontano a € 780.861 (€ 513.683 nel 2014/15).

Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti scaduti verso club, personale, ma anche verso il fisco o verso gli Enti Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si fossero concluse delle transazioni oppure instaurasse una controversia, argomentata e giudicata ammissibile, il debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair Play Finanziario.

La Posizione Finanziaria Netta.


I debiti bancari, al 30 giugno 2016 sono esposti per € 9.434.193 (€ 7.200.448 nel 2014/15). Tali debiti riguardano: l’importo di Euro 2.787.417, riguardante un mutuo ipotecario quindicinale (scadenza 2030) erogato dal Credito Sportivo e il debito di Euro 6.646.776 per operazioni di anticipo su fatture cessioni calciatori.

Le disponibilità liquide diminuiscono da € 1.068.173 a € 595.763.

I Crediti verso società calcistiche aumentano da € 10.550.000 a € 21.548.070.  
Al 30 giugno 2016, i Debiti verso enti-settore specifico ammontano a € 5.594.979 (€ 5.734.597 nel 2014/15).

Ai fini del Financial Fair Play la posizione finanziaria netta risulterebbe positiva.

La gestione economica.

La gestione economica è stata caratterizzata dal deciso aumento del valore della produzione (+30%) da € 39,6 milioni a € 51,5 milioni, grazie alle plusvalenze e all’aumento dei diritti televisivi.
I costi della produzione, che sono passati da € 37,7 milioni a € 48,4 milioni, risultano aumentati in misura nettamente meno che proporzionale (+28,4%), in confronto all’incremento del valore della produzione.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva per € 3.070.458, mentre nel 2014 era positiva per € 1,9 milioni.




I Ricavi.

I ricavi da gare diminuiscono da € 2,15 milioni a € 1,76 milioni, con un decremento di circa il 18,2%.
I ricavi da gare campionato diminuiscono di € 234 mila, da € 1.350.921 a € 1.116.715. I ricavi da gare di Coppa Italia diminuiscono di € 123 mila, da € 130.438 a € 7.577. Anche gli abbonamenti diminuiscono da € 676.258 a € 640.268.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” aumenta da € 653 mila a € 1.103.589. Tale voce comprende Ricavi dallo sponsor ufficiale NGM per € 450.000 dallo sponsor tecnico per € 648.589, altre sponsorizzazioni commerciali per € 5.000.
I “Proventi pubblicitari”, aumentano da € 310.204 a € 1.048.702.
I “Proventi commerciali e royalties”, pari a € 238.737 (€ 79.255 nel 2014/15), si riferiscono ai ricavi derivanti dall’attività di merchandising e di licensing.
I ricavi TV della Serie A aumentano da € 23.912.973 a € 29.030.758.
I Contributi in conto esercizio diminuiscono da € 979.550 a € 382.380.

Il Player Trading.

La gestione del Player Trading è fondamentale, perché riesce a sostenere da sola il costo annuale dei cartellini dei calciatori.



Le Plusvalenze realizzate ammontano a € 14.492.593 (€ 7.971.133 nel 2014/15) su un valore di cessione di € 7.407 (€ 8.058.000 nel 2014/15).
Tali plusvalenze riguardano: Hysay Elseid (Napoli) ceduto per € 5.000.000, con una plusvalenza di € 4.992.593; Tonelli Lorenzo (Napoli) ceduto per € 9.500.000, con plusvalenza di pari importo.
Le minusvalenze pari ad € 501.133 (€ 10.400 nel 2014/15), riguardano le risoluzioni contrattuali di quattro calciatori.

Le cessioni temporanee di calciatori hanno determinato proventi per € 1,11 milioni di cui Euro 1.000.000 per Barba Federico, ceduto in prestito allo Stuttgart.

Gli ammortamenti dei calciatori aumentano del 83,2%, da € 1,4 milioni a € 2,6 milioni.

I Costi.

Il costo del personale è aumentato del 39,2%, da € 19.909.238 a € 27.712.238. Si è registrato un incremento di circa € 7,8 milioni, con un’incidenza sul valore della produzione del 53,8% (50,2% nel 201314) e sul fatturato netto del 68,9% (159,1% nel 2014/15).
Il costo del personale tesserato è di € 26.291.736 (€ 18.386.375 nel 2014/15).

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.
Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,96 tale valore sarebbe di poco oltre il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2015/16, e al di sopra per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.

I costi per servizi ammontano a € 7.858.914 (€ 6.618.232 nel 2014/15). Tali costi comprendono i C osti per tesserati pari ad  € 436.000 (€ 330.996 nel 2014/15); i Costi per attività sportiva pari ad € 499.852 (443.980 nel 2014/15); i Costi specifici tecnici pari ad € 480.398 (€ 510.052 nel 2014/15), relativi a costi per l'osservazione dei calciatori, costi squadre sovvenzionate e costi accessori campagna trasferimenti; i Costi di vitto, alloggio e locomozione gare pari ad € 428.141 (€ 354.799 nel 2014/15); le Spese assicurative e previdenziali pari ad € 119.225 (€ 130.495 nel 2014/15); le Spese amministrative, pubblicitarie e generali pari ad € 5.610.827 (€ 4.763.607 nel 2014/15), comprendenti gli emolumenti ad Amministratori per € 1.170.404 (€ 845.537 nel 2014/15).

I Costi per godimento beni di terzi ammontano a € 381.776 (€ 359.605 nel 2014/15) e includono l’affitto dei campi sportivi per € 29.032 e il canone di locazione di locali per € 186.334.

Il pareggio di bilancio.

Il risultato prima delle imposte è positivo per € 2,69 milioni. Nel 2014/15 il risultato prima delle imposte era positivo per € 706 mila. Nel 2013/14, il risultato prima delle imposte era negativo per € 8,56 milioni.
Il dato aggregato dell’EBT per il periodo 2013/14, 2014/15 e 2015/16 è negativo per Euro 5,17 milioni. Bisogna precisare che per il Regolamento del Fair Play Finanziario, bisognerà operare delle rettifiche sull’EBT, come quella di non considerare gli ammortamenti sulle infrastrutture sportive.

Nel 2015/16, le imposte di esercizio hanno esercitato un impatto negativo sul risultato finale per € 1.176.000, corrispondenti a € 190.135 per Irap, € 10.181 per Imposte correnti deducibili e € 975.684 per imposte anticipate.
Il risultato netto è positivo per € 1.514.330. Nel 2014/15 i l risultato netto è stato positivo per € 35.000.

Conclusioni.

Per l’esercizio 2016-2017, con la permanenza in Serie A, gli Amministratori prevedono che la società potrà contare su ricavi pari ad oltre € 30 milioni, che sommati alle plusvalenze da cessione calciatori che suppongono di realizzare, consentiranno all’Empoli di raggiungere un risultato economico di sostanziale pareggio.

E molto probabile che per il 2016/17, l’Empoli acquisirà il diritto alla permanenza in Serie A anche per il 2017/18, con i relativi introiti televisivi, se sarà confermato anche per il 2017/18 l’equilibrio economico, sarà più agevole superare le problematiche fiscali.

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