sabato 1 marzo 2014

Bilancio Parma 2012/13: la cessione del marchio attenua la perdita.



Luca Marotta


Nonostante la plusvalenza di 22,7 milioni di Euro per la cessione del marchio e quella di 8 milioni di Euro per la cessione del contratto di concessione pubblicitaria, il bilancio al 30 giugno 2013 della società “Parma Football Club Spa” si è chiuso con una perdita di € 3,2 milioni (€ 2.467.709 nel 2011/12) con un valore della produzione sceso a 83,2 milioni di Euro dal  record di € 101,5 milioni del 2011/12, con un decremento di € 18,3 milioni (- 18%), causato soprattutto dalla drastica riduzione delle plusvalenze per la cessione di calciatori, che hanno registrato l’importo più basso degli ultimi cinque anni, e dall’aumento degli ammortamenti della rosa calciatori. In effetti il risultato del Player Trading 2012/13 è negativo, dopo sette esercizi consecutivi positivi.
La cessione del ramo di azienda contenente il marchio è uno strumento cui sono ricorsi quasi tutte le società di calcio italiane, dall’Inter di Moratti al Milan di Berlusconi, dalla Roma alla Lazio, per finire al Siena di Mezzaroma e al Bari di Matarrese. Su tale strumento si potrebbe scrivere una Tesi di Laurea cercando di dimostrare come serva a procrastinare nel tempo la decisione di procedere ad un robusta iniezione di capitali da parte della proprietà, che è un problema che si ripresenta periodicamente per le squadre di calcio italiane, perché, non avendo fonti di ricavo ben “equidistribuite”, dipendono soprattutto dai diritti televisivi e dalle plusvalenze, con strutture di costi, segnatamente quello del personale che si adeguano verso l’alto. Anche perché, la possibilità di incrementare i ricavi da Stadio è limitata da strutture vecchie e prive di confort e servizi vari e la possibilità di aumentare i ricavi commerciali, attualmente è limitata anche dal contesto economico generale di crisi.

La Gestione Sportiva.

Dal punto di vista sportivo, la stagione 2012/13, ha visto la squadra conseguire il decimo posto nel campionato di serie A, mentre, in Coppa Italia, è stata eliminata agli ottavi di finale dal Catania.
Tale risultato è stato giudicato “molto soddisfacente” e l’auspicio da parte degli Amministratori è che si possa ripetere.
La società è dotata di un’importante struttura per la gestione del settore giovanile nella quale annualmente investe notevoli risorse finanziarie. Non a caso i costi capitalizzati durante l’esercizio per il settore giovanile ammontano a € 3,8 milioni (€ 3,4 milioni nel 2011/12).

Il Gruppo.

“Parma Football Club Spa” rientra nel perimetro di consolidamento del bilancio consolidato redatto da parte della società controllante “Eventi Sportivi S.p.A.”. Il bilancio al 30 giugno 2012 di “Eventi Sportivi S.p.A.” si è chiuso con una perdita di € 277.160 ed un patrimonio netto positivo per € 12.709.670.
Gli amministratori evidenziano che i rapporti intrattenuti con la società controllante Eventi Sportivi SpA sono sia di natura finanziaria che commerciale e sono intrattenuti a normali condizioni di mercato.

La cessione del marchio e del contratto di concessione pubblicitaria.

Nel mese di giugno 2013, si è dato luogo al trasferimento dei Marchi registrati della squadra di calcio PARMA Football Club a PARMA FC BRAND S.r.l., che è parte correlata della stessa.
L’operazione di trasferimento è avvenuta per un controvalore di 31 milioni di Euro oltre Iva. Poiché il marchio era iscritto in bilancio per un valore residuo di circa 8,3 milioni di Euro, l’operazione di cessione ha generato una plusvalenza di € 22,7 milioni. Il prezzo di trasferimento è stato determinato sulla base del valore risultante da una perizia. Il pagamento è stato stabilito in 8 rate semestrali a partire dal 31 dicembre 2014, maggiorate di interessi.
Contestualmente al trasferimento del marchio, Parma Football Club SpA ha ceduto a PARMA F.C. BRAND Srl, per l’importo di 8 milioni di Euro oltre IVA, la titolarità del contratto con la società concessionaria della pubblicità. Il contratto ceduto, che è stato accettato dalla società concessionaria di pubblicità, avente una durata residua di anni 5, prevede un corrispettivo annuo minimo di 2,5 milioni di Euro. La cessione di tale contratto ha generato una plusvalenza pari al valore di trasferimento. Il pagamento dovrà avvenire in 5 rate annuali a partire dal 31 dicembre 2014, maggiorate di interessi.
Dal punto di vista economico le due operazioni hanno inciso positivamente sul bilancio 2012/13 per € 30,7 milioni.

L’Operazione di Fusione.

Gli Amministratori hanno anche evidenziato che  nel corso dell’esercizio 2013/2014 verrà perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di “Parma FC Brand Srl” in Eventi Sportivi SpA. Anche tale operazione non è nuova nel calcio italiano, basti ricordare la vicenda Inter Capital Srl.
L’operazione di fusione determinerà che le partite a credito vantate da “Parma Football Club Spa” nei confronti di “Parma FC Brand Srl” per circa complessivi Euro 47 milioni (Iva inclusa), sorte a seguito delle operazioni di cui si è detto sopra, andrebbero a consolidarsi nei confronti della società incorporante “Eventi Sportivi SpA”.
Poiché la società “Eventi Sportivi SpA” è, a sua volta, creditrice di “Parma Football Club Spa”, a causa del trasferimento in capo alla stessa dei debiti per Iva, pari a circa 26,6 milioni di Euro al 30 giugno 2013, si darà luogo ad una compensazione contabile. Pertanto, il credito residuo vantato da “Parma Football Club Spa”  nei confronti della controllante Eventi Sportivi SpA ammonterebbe a circa 20 milioni di Euro.
Eventi Sportivi SpA procederà al pagamento di tale debito residuo per 10 milioni di Euro destinando i flussi derivanti dall’incasso dei crediti del contratto con la concessionaria di pubblicità e per la restante parte andrà a destinare i crediti vantati a seguito dei finanziamenti erogati dalla stessa al Parma FC nel corso degli anni precedenti, che al 30 giugno 2013 ammontano a complessivi 11,2 milioni di Euro.
Quindi anche dal punto di vista finanziario sembrerebbe un’operazione “neutra”, mancherebbe il coinvolgimento di un Ente Creditizio, come avvenuto nel caso dell’Inter, del Siena e in minima parte del Bari.

La Continuità aziendale.

La società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., nella sua Relazione, al punto 3, ha mosso un rilievo riguardante una questione di premi e diritti di immagine per 7 calciatori. Pare che al 30 giugno 2013 fossero maturati premi per 2,3 milioni di Euro e oneri per diritti di immagine per 0,7 milioni di Euro. Nel mese di settembre 2013, la società e i 7 calciatori, in sede di conciliazione sindacale, hanno sottoscritto un accordo che prevedeva da un lato la rinuncia da parte dei calciatori ai premi ed ai corrispettivi maturati per diritti di immagine, dall'altro l'integrazione del contratto originario di prestazione sportiva, avente ad oggetto il diritto a percepire premi da parte degli stessi per la stagione 2013/2014, per un ammontare di circa 3 milioni di Euro, subordinati all'avverarsi di specifiche condizioni sospensive. La maggior parte di tale condizioni si erano già avverate alla data di sottoscrizione dell' accordo. Poiché gli Amministratori del Parma non hanno rilevato alcun onere nel bilancio 2012/2013, considerando i costi oggetto dell’accordo di competenza dell'esercizio 2013/2014, la Società di Revisione, non ha ritenuto tale impostazione conforme ai principi contabili di riferimento, che avrebbero richiesto che l'intero costo e la relativa passività fossero già iscritti nel bilancio al 30 giugno 2013. Secondo la Società di Revisione, il Patrimonio netto al 30 giugno 2013 è sovrastimato per un importo pari a 3 milioni di Euro e la perdita dell'esercizio è sottostimata per lo stesso importo, senza considerare l’effetto fiscale teorico.
Tale “rilievo”, peraltro, è stato “condiviso” anche dal Collegio Sindacale nella sua Relazione.
Il punto 5, della Relazione della società di Revisione contiene 2 richiami di informativa.
Il primo richiamo riguarda quanto esposto dagli Amministratori nella Relazione sulla Gestione a proposito di “possibili tensioni di liquidità”, di natura temporanea, che potrebbero manifestarsi nell’esercizio successivo. Pertanto, hanno scritto che nonostante le possibili tensioni di liquidità, il bilancio d'esercizio è stato redatto nella prospettiva della continuità aziendale, perché gli amministratori hanno ricevuto conferma da parte del socio unico dell'impegno a supportare dal punto di vista patrimoniale e finanziario la società, per l’adempimento delle obbligazioni. A conferma di ciò, il socio unico ha formalizzato, in data 27 novembre 2013, con apposita Assemblea, il proprio impegno, almeno fino al 31 dicembre 2014. Le tensioni di liquidità potrebbero dipendere dal capitale circolante netto negativo per circa € 86 milioni. L’attivo corrente non riesce s far fronte al passivo corrente.
Il secondo richiamo di informativa riguarda la vicenda della cessione dei Marchi e del contratto con la con la società concessionaria della pubblicità sportiva.

Il Patrimonio Netto.



Il Patrimonio Netto è positivo per € 23,3 milioni (€ 26,5 milioni nel 2011/12) e riesce a finanziare il 10,9% dell’attivo (15,3% nel 2011/12).
Rispetto all’esercizio precedente si registra una diminuzione di € 3,2 milioni, causata dalla perdita di esercizio.
Essendo positivo, il Patrimonio Netto è conforme a quanto richiesto dall’indicatore 2) del Fair Play Finanziario.

La Posizione Finanziaria Netta.



La posizione finanziaria netta è negativa per € 50,3 milioni e risulta in peggioramento di 11,1 milioni di Euro rispetto all’esercizio precedente.
I Debiti verso banche, al 30 giugno 2013 ed al 30 giugno 2012 ammontano rispettivamente a € 5,8 milioni e € 6,2 milioni.
I Debiti verso altri finanziatori, aumentano da € 20,4 milioni a € 33,9 milioni. Trattasi di incassi per anticipi ricevuti da vari Enti finanziari e di un finanziamento erogato da MPS relativo ad un contratto di sovvenzione con scadenza al 31/03/2014.
I debiti finanziari verso la controllante si riferiscono ai seguenti finanziamenti: € 8.935.000 (€ 10.070.000 nel 2011/12) infruttifero di interessi; € 2.355.000 (€ 2.960.000 nel 2011/12) fruttifero di interessi.
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche il saldo tra crediti e debiti verso società di calcio. I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 12,9 milioni (€. 29.260.387 nel 2011/12) e i debiti verso enti settore specifico ammontano a € 23.007.154 (€ 20.430.281 nel 2011/12) con una differenza negativa di €. 10,1 milioni.
In definitiva, la posizione finanziaria, ai fini del Fair Play Finanziario, è negativa per € 60,3 milioni, ma è inferiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze, come auspicato dal Regolamento stesso.

Altri Debiti.

I Debiti verso il personale ammontano a € 6.581.571 (€ 7.242.222 nel 2011/12) e rappresentano il 15,14% del costo del personale.
Gli Amministratori hanno scritto che gli emolumenti dovuti ai calciatori tesserati ed agli altri collaboratori, compresi i relativi pagamenti dei debiti verso l’Erario, gli enti previdenziali ed il Fondo fine carriera calciatori, i debiti verso gli organismi sportivi e/o le società di calcio italiane, i debiti verso la FIGC, le Leghe calcio italiane e/o estere sono stati regolarmente pagati.
I Debiti tributari aumentano da € 11.724.240 a e € 12.036.857. I debiti per Ires sono stati riclassificati dalla voce debiti tributari alla voce debiti verso controllante. Per quanto riguarda i contenziosi di natura fiscale attualmente in essere, gli amministratori ritengono ragionevolmente certo, in base anche al parere del proprio consulente in materia, che a seguito della risoluzione degli stessi non debbano generarsi passività di rilievo per la società.
Il “Fondo a fronte del rischio di potenziali contenziosi in genere 2 pari a € 1.891.107, accoglie accantonamenti per contenziosi di varia natura, alcuni relativi a società di Calcio come Manchester City per Bojinov, Wolfsburg per Zaccardo, Helsingborgs per MCDonald Mariga, Chelsea Fc per Borini, Grasshopper Club Zurich per Rolf Feltscher e Panathinaikos FC per Sotiris Ninis.

Il Valore della Rosa.



Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a € 77,8 milioni (€ 80,2 milioni nel 2011/12) e risulta diminuito di € 2,4 milioni. La variazione è dovuta ad investimenti per € 47,6 milioni (€ 51,6 milioni nel 2011/12) e a cessioni per un valore contabile residuo di € 25,2 milioni (€ 18,5 milioni nel 2011/12) ad ammortamenti per € 24,8 milioni (€ 19,4 milioni).
L’acquisto più oneroso è stato quello di Biabiany Jonathan per € 5 milioni dalla Sampdoria, seguito da Mesbah Djamel per € 3.245.000 dal Milan.
Tra le cessioni con l’importo più rilevante spiccano: Pabon Mauricio Dorlan ceduto al Monterrey s.a. per € 4.019.136 con una minusvalenza di € 149.886; Dellafiore Hernan Paolo ceduto al Siena per € 3,6 milioni con una plusvalenza di € 2,9 milioni; Zaccardo Cristian ceduto per € 3 milioni al Milan con una plusvalenza di € 2.068.966 e Del Pivo Nicola ceduto per € 3 milioni al Cesena con una plusvalenza di € 1,4 milioni.
Il Parma fa largo ricorso alla pratica della compartecipazione.
I crediti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 22,9 milioni e riguardano circa 21 calciatori. L’importo maggiore riguarda Galli Nicolo' per € 2 milioni seguito da Della Fiore Hernan per € 1,8 milioni.
I debiti per compartecipazione ex art. 102 bis NOIF ammontano a € 21,4 milioni e riguardano circa 20 calciatori. L’importo maggiore riguarda Biabiany Jonathan per € 2,5 milioni.
Poiché i crediti e debiti da compartecipazione si equivalgono, il valore contabile della rosa ammonta a € 77,7 milioni.

La Gestione Economica.

Il valore della produzione pari a € 83,2 milioni (€ 101,5 milioni nel 2011/12), diminuisce del 18%. I costi della produzione pari a € 104,4 milioni (€ 87,8 milioni nel 2011/12), aumentano in misura più che proporzionale, ossia del 18,9%. Il problema è che esiste un’eccessiva dipendenza dalle plusvalenze e nell’esercizio 2012/13, le plusvalenze relative alle cessioni di calciatori, sono diminuite di € 30,9 milioni egli ammortamenti della rosa calciatori sono aumentati di 5,4 milioni di Euro.



I Ricavi delle vendite e delle prestazioni sono pari a € 3.733.889 e si riferiscono ai ricavi conseguiti dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti. Nel 2011/12 erano pari a € 3.879.666. L’incidenza di tali ricavi sul valore della produzione è del 4,5%.
I Proventi televisivi ammontano a € 33.937.422 (€ 29.767.302 nel 2011/12), aumentano di € 4.170.120 ed incidono sul valore della produzione per il 40,8%.
I ricavi da sponsorizzazioni sono pari ad € 2,8 milioni e si riferiscono ai corrispettivi pagati dallo Sponsor Ufficiale  per € 1,8 milioni e ai corrispettivi pagati dallo Sponsor Tecnico per € 1 milione.
I Proventi pubblicitari pari ad € 4,5 milioni riguardano i ricavi relativi alla cartellonistica pubblicitaria all’interno dello stadio.
Gli Altri ricavi e proventi pari a € 11,1 milioni, riguardano per € 8 milioni il corrispettivo relativo alla cessione a “Parma FC Brand Srl” del contratto in essere con la società Gsport.
Il costo del personale pari a € 43,5 milioni (€ 43 milioni nel 2011/12), registra un aumento del 1,1% rispetto all’esercizio precedente. Il numero dei calciatori mediamente in forza durante l’esercizio è di 49, 3 in più rispetto al 2011/12. Il rapporto tra costo del personale e valore della produzione è pari al 52,3% e rientra nei parametri del Fair Play Finanziario. L’incidenza del costo del personale sui costi della produzione è del 41,6%.
I costi per servizi diminuiscono da € 10,8 milioni a € 9,4 milioni e comprendono i Costi specifici tecnici che sono pari ad € 314 mila e riguardano consulenze tecnico-sportive, prestate in fase di acquisizione dei calciatori e costi per l’osservazione dei calciatori. La voce Altri costi per servizi pari ad € 3,8 milioni riguarda: spese varie marketing, costi per acquisto diritti d’immagine calciatori, servizio di catering presso lo stadio, spese di rappresentanza, acquisto abbonamenti.

Il Player Trading.



Dopo 7 anni consecutivi di risultati positivi, il risultato del Player Trading r2012/13 isulta negativo per € 13,4 milioni.
Le Plusvalenze per cessioni diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori precipitano da € 53.448.451 a € 22,5 milioni, registrando l’importo più basso degli ultimi cinque anni. L’importo maggiore riguarda Storani Emiliano per € 3.197.100, ceduto all’Ascoli per € 3,2 milioni.
L’incidenza sul valore della produzione è del 27,1% (52,7% nel 2011/12).
Gli ammortamenti dei diritti calciatori aumentano da € 19,4 milioni a € 24,8 milioni, registrando un incremento del 28%.
Le minusvalenze aumentano da € 1,7 milioni a € 3,7 milioni.. La minusvalenza più elevata è stata quella di Valiani per € 1.883.000.
I premi di valorizzazione aumentano da € 1,9 milioni a € 7,2 milioni.
Tra i proventi da compartecipazione, pari a € 6.760.000, spicca Portin per € 2 milioni.
Tra gli oneri da compartecipazione, pari a € 5.526.000, spiccano Matteo Mandolini per € 1,5 milioni e Cordova per € 1 milione.

Il punto di pareggio.

Il Parma non ha problemi per quanto riguarda il requisito del break-even richiesto dal Fair Play Finanziario. Il risultato prima delle imposte al 30 giugno 2013 è negativo per € 1,8 milioni. Il risultato prima delle imposte al 30 giugno 2012 era positivo per € 84 mila.
Bisogna risalire al 30 giugno 2009 per avere un risultato prima delle imposte molto negativo, infatti, a causa della serie B, fu negativo per € 9,9 milioni.
Tuttavia, nell’eventualità di accesso alle competizioni europee, in chiave Fair Play Finanziario, potrebbe essere richiesto il bilancio consolidato del Gruppo e nel perimetro di consolidamento potrebbe rientrare la società “Eventi Sportivi Spa”, di conseguenza l’effetto economico positivo della cessione del Marchio e del contratto svanirebbe, senza considerare il rilievo della Società di Revisione sul bilancio 2012/13, condiviso dal Collegio Sindacale.

Conclusioni.


Per quanto riguarda gli obiettivi da perseguire nell'esercizio 2013/2014, gli Amministratori si prefiggono il raggiungimento della salvezza della squadra nella massima serie e il mantenimento dell’equilibrio della gestione finanziaria in concerto con i programmi di sviluppo sportivo della società. Per quanto riguarda il pericolo temporaneo di possibili tensioni di liquidità, hanno ricevuto rassicurazioni da parte della proprietà. In definitiva, anche il bilancio 2012/13, conferma che si è in presenza di una gestione finanziaria che necessita del supporto della proprietà. Mentre, dal punto di vista economico la gestione ha risentito del drastico calo delle plusvalenze e l’equilibrio della gestione economica si regge su ricavi, come le plusvalenze, che non hanno natura costante e non sono facilmente ripetibili.

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